KOINÈ

Alfredo Troise richiama le antiche favole Athellane attraverso le figure delle maschere- personaggi della tradizione latina come il Pappus il Maccus e Baccus. Questi personaggi chiave delle antiche storie Athellane sono stati gli antenati di maschere del teatro popolare come Pulcinella e hanno ispirato molti racconti del seicento. Figure mitiche della cultura contadina, interconnesse con il quotidiano di quelle terre dove popoli come gli Oshi hanno impiantato le prime colonie spingendosi fino alla zona del Volturno, sopravvivono ancora oggi nell'immaginario collettivo.

C'era una volta un'affascinante creatura di nome Koin?, che un giorno salp? dall'antica Grecia per approdare a Napoli, citt? magica sospesa tra cielo e terra e punto d'incontro di tutte le energie dell'universo. La sua dimora era un giardino incantato a picco sul mare, che guardava il Castel dell'Ovo, il Vesuvio e la penisola sorrentina.Koin? amava meditare ascoltando il canto del maestrale, quando s'inerpicava soavemente dal mare lungo la costa fino a raggiungerla. Danzavano insieme tra fronde e rami mentre lui la pregava di volare, tenendosi per mano, verso l'infinito. Inoltre, era solita purificare il corpo ed elevarsi con lo spirito bruciando aromi e oli profumati di quel magico eden? E diveniva ogni giorno pi? bella. Una mattina il sole si ferm? per ammirarla, inondandola con vibranti raggi d'oro. In quell'attimo ella, nella sua immensa generosit?, decise che era giusto condividere col mondo intero le incantevoli essenze che le donava il giardino. Fu cos? che pens? di affidare a una dolce colomba il suo messaggio d'amore.

Tanto tempo fa in un piccolo villaggio sulla costa inferiore del fiume Niger viveva una bellissima fanciulla della trib? degli Igbo. Nel giorno dei festeggiamenti in onore di Ala,importante dea della terra e della fertilit?, mentre il sole tramontava tingendo il cielo di intense sfumature che andavano dall'oro al viola, la ragazza inizi? a danzare inebriata dai colori e dai profumi della sua terra. Fu in quel momento d'immensa beatitudine che rivolse alla sua amata divinit? il desiderio di poter condividere con gli altri popoli del mondo la sua immensa gioia. Ala, commossa dalla richiesta, volle esaudire quel nobile desiderio. Si materializz? ai suoi occhi e in un attimo raccolse tutte le essenze preziose di quel paesaggio incantato in un cofanetto d'oro. Porgendoglielo disse:' Questo ? uno scrigno magico, perch? fonte inesauribile di profumi. Affidalo a un messaggero di bellezza che sappia raggiungere tutti'. E scomparve.La fanciulla, sbalordita e confusa, si ritrov? con quel meraviglioso dono tra le mani? A chi avrebbe potuto rivolgersi?.. All' improvviso fu attratta da una giraffa che si stagliava nel sole. Si sofferm? a guardare l'eleganza del portamento e il lungo collo, in cui colse il simbolo dell'elevazione spirituale e della connessione tra pensiero amorevole e cuore.Affid? quella teca preziosa alla giraffa che, dopo avere immerso il muso nella scatola, si protese verso il sole. Una leggera brezza, che andava verso il largo, la sfior? ?e quel meraviglioso profumo si diffuse in tutto il mondo.

C'era una volta Qori, una giovane femmina di albatros, che a causa del colore del suo piumaggio non veniva accettata dalla famiglia. Era molto triste e una mattina decise di andare via. Vol? senza meta per un giorno intero. All'improvviso, verso sera, fu attratta da una stella molto luminosa che si muoveva lentamente nel cielo. Decise di seguirla. Vol? tutta la notte. Quando si accorse di non riuscire a raggiungerla, pens? che anche la sua stella non voleva accettarla e, triste e senza forze, decise di lasciarsi morire precipitando nel mare. Ma soffici nembi e cirri, che veleggiavano al di sotto, l'accolsero cullandola dolcemente. Quando all'alba Qori si risvegli?, vide la stella scomparire tra le pieghe di un meraviglioso arcobaleno che, con la sua forma strana, sembrava volersi incuneare tra due alberi, per indicarle un paesaggio fantasmagorico dai profumi inebrianti. Era quella la sua meta? Il Paese dell'Armonia?.Un luogo magico dove tutte le diversit? si integravano oltre ogni pretesa identitaria, componendo un melodioso concerto?E da quel giorno Qori cap? di essere bellissima e ringrazi? l'Alto per il dono che aveva ricevuto. Decise, perci?, di diventare la messaggera di quell'incantevole paese, portando in tutto il mondo le essenze e i colori della sua terra.

Alfredo Troise richiama attraverso quest'opera il mito e la storia dell'antica civilt? Micenea. Centrale appare la figura della cariatide, che rappresenta il binomio concettuale di 'sostegno' e ' fusione'. Colei che sostiene il tempio, la storia dell'uomo e la sua civilit?. La fusione ? chiaramente percebile dalla doppia suggestione della dimensione uomo/comunit?, in un gioco di rimandi. Statue e Architetture si susseguono come collante di unificazione globale delle popolazioni mondiali e le colonne portanti della tavola simboleggiano l' icona unica riconciliatrice di un popolo che ha civilizzato e colonizzato il vecchio continente.